La Grecia prova a rinviare le riforme
La Grecia è uno degli epicentri della crisi finanziaria europea e adesso il governo sta cercando di alleggerire i vincoli che sono stati messi dall’Europa e del FMI per l’erogazione degli aiuti con conseguenze negative sui mercati finanziari.
La Grecia è stata per settimane al centro dell’interesse dei media e dei mercati. Adesso l’interesse dei media sembra scemato, mentre quello dei mercati è più vigile che mai. Il fatto è che il governo greco ha ricevuto ogni genere di aiuti (due tranche di prestiti da Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale, possibilità di tagliare il debito dei creditori con un atto unilaterale, ecc..) in cambio della promessa di riforme economiche e del taglio della spesa pubblica.
Tuttavia i fatti hanno dimostrato che tagliare la spesa pubblica è, per il governo di Atene, impossibile. Non perché la spesa sia indispensabile, anzi, ma perché per ragioni elettoralistiche e populistiche non si vuole scontentare nessuno, finendo per scontentare tutti e portando, di fatto, il paese ellenico al default e quindi alla miseria più nera.
Un caso emblematico è costituito dal licenziamento di decine di migliaia di impiegati pubblici in esubero che poi sono stati subito dopo riassunti, magari anche con lo stipendio aumentato.
E proprio in questi giorni il governo greco sta provando persino a rinegoziare i patti con cui gli erano stati concessi i finanziamenti e la possibilità di tagliare il valore dei titoli. In pratica vorrebbe spostare l’applicazione delle necessarie riforme e dei necessari tagli a data da destinarsi, continuando a ricevere nel contempo cospicui aiuti europei.
In pratica si chiede ai contribuenti europei di continuare a pagare per la Grecia mentre i greci stessi non vogliono saperne di mettere freno alle loro spese. Una situazione che causa profonda irritazione in paesi come la Germania e la Finlandia che hanno i conti pubblici a posto e in cui i cittadini pagano le tasse (anche) per finanziare le spese pazze dei paesi meno virtuosi.
E questo tipo di scollamento che si viene a creare è davvero dannoso per la tenuta dell’Unione Europea ed è il miglior terreno di coltura per i partiti antieuropeisti.
Inoltre i mercati hanno fiutato il problema e hanno cominciato a punire l’Europa con un generalizzato aumento degli spread. Una situazione a cui il governo ellenico dovrebbe pensare prima di fare richieste di questo tipo, anche perché Germania e Francia non sono affatto disposte a concedere dilazioni o alleggerimenti del piano già concordato.
Dopo tutto, come dicevano gli antichi latini, pacta sunt servanda.
Claudio Appio
E fino alla fine i greci saranno cacciati a calci dall’euro, stanno veramente giocando con il fuoco!